Stefano Priorini 
Gli Specchi dell’Anima 

La decisione scrivere questa storia è stata molto sofferta; il ricordo degli avvenimenti, dei luoghi, delle persone, delle profonde sensazioni è ogni volta causa di infinita confusione e, di conseguenza, di rinnovato dolore. Tuttavia il non registrarla non mi avrebbe evitato il ricordo. Anzi, credo che alla fine mi sia convinto spinto dalla segreta speranza che, trasferendo l’intera vicenda sulla carta, io possa farla uscire dalla mia anima definitivamente. In verità non ci credo molto neanch’io, perché ogni attimo si è talmente impresso nella mia vita, inciso nell’intimo così in profondità, che probabilmente non potrò più liberarmene.

Ormai sono piuttosto avanti con gli anni ma il ricordo di quando tutto ebbe inizio, nei primi mesi del 1853, è ancora vivido e presente come se il tempo trascorso da allora a oggi si fosse cristallizzato in una sorta di dipinto che permane stabile e inamidato di fronte ai miei occhi. Io lo guardo con la fissità e la pazienza che sono propri dei vecchi e ogni particolare infinitesimale risalta vivido ed emozionante con la forza del presente.